VITAMINA D IN INVERNO: COME EVITARE CARENZE

Gli studi sono chiari: in Italia sono moltissime le persone ad avere livelli inadeguati di vitamina D, soprattutto in inverno.

I dati cambiano a seconda dei gruppi analizzati, ma restano sempre allarmanti. Al Sud, tra le donne giovani e senza nessuna problematica di salute, oltre una su quattro presenta bassi livelli di vitamina D durante l’inverno. Considerando che la vitamina D si riduce con l’aumentare dell’età e il diminuire dell’esposizione solare, questo è probabilmente il dato più positivo che possiamo aspettarci nel nostro Paese. Spostandoci in Piemonte, infatti, e analizzando la popolazione adulta generale, l’incidenza di deficit di vitamina D raggiunge l’80%, con una persona su quattro che soffre di una vera e propria carenza.

Quali sono le conseguenze di questa situazione?

Consideriamo che la vitamina D svolge molte funzioni fondamentali nel nostro organismo. Non solo è necessaria per la salute delle ossa, ma inoltre mantiene in equilibrio il sistema immunitario, garantisce forza ai muscoli, regola la pressione sanguigna, è necessaria per la produzione di diversi ormoni, assicura che le cellule non più funzionanti o degenerate vengano eliminate. Questo significa che una carenza di vitamina D aumenta il rischio di svariati disturbi e patologie: dall’osteoporosi alle infezioni, dalla debolezza muscolare alle malattie cardiovascolari, dalle malattie metaboliche al cancro.

Vitamina D in estate e in inverno

Sappiamo bene che la vitamina D viene per la maggior parte prodotta dal nostro organismo (quella introdotta con l’alimentazione è solo una piccola percentuale). E, per produrla, il nostro corpo ha bisogno del sole. Nella pelle è infatti presente un precursore, il deidrocolesterolo, che grazie all’energia apportata dalla luce solare si trasforma in vitamina D.

Attenzione però: non è la luce visibile quella che serve per produrre vitamina D, bensì la radiazione ultravioletta, in particolare la UVB – la stessa che ci fa abbronzare, ma che può anche causare eritemi, scottature e photoaging. Ecco perché esporsi al sole dietro una finestra è inutile per la sintesi di vitamina D (gli ultravioletti non riescono a penetrare il vetro), e i filtri solari, progettati proprio per bloccare gli UV, riducono la produzione di questa vitamina.

Ed ecco anche perché in inverno, anche se prendiamo il sole, non riusciamo a produrne a sufficienza: infatti da ottobre ad aprile l’irraggiamento UVB, anche nelle belle giornate di sole, è dieci volte più debole che in estate, troppo scarso per stimolare un’adeguata sintesi di vitamina D. Oltre tutto nei mesi freddi passiamo la maggior parte del tempo al chiuso, e quando usciamo abbiamo quasi tutta la pelle coperta. Tutto questo fa sì che in inverno i livelli di vitamina D si riducano drasticamente: gli studi confermano che questa vitamina raggiunge il massimo in settembre, e il minimo in marzo/aprile, quando l’organismo ha ormai esaurito le scorte fatte durante l’estate.

vitamina d in inverno

Evitare le carenze

Allora come evitare di passare i mesi invernali in carenza di vitamina D?

Anzitutto è fondamentale produrne a sufficienza durante l’estate. Questo significa passare più tempo possibile all’aria aperta, in maglietta e calzoncini corti, utilizzando la protezione solare solo quel tanto che basta perché la pelle non si arrossi. E attenzione: la capacità della pelle di produrre vitamina D diminuisce con l’avanzare dell’età, quindi le persone anziane hanno bisogno di prendere più sole rispetto ai giovani.

Stesso discorso anche per chi è in sovrappeso: in questo caso si è più a rischio di carenza perché la vitamina viene “sequestrata” dal grasso corporeo e non è quindi disponibile per il resto dell’organismo. Gli studi confermano che gli obesi hanno livelli di vitamina D nel sangue inferiori rispetto alle persone in sovrappeso, che a loro volta hanno livelli più bassi dei normopeso.

Può essere utile anche, durante i mesi invernali, aumentare il consumo di pesce grasso (sgombro, aringa, salmone), che è la principale fonte alimentare di vitamina D. Oltre tutto questi pesci sono ricchi anche di Omega 3, quindi il beneficio sarà duplice.

E se tutto questo non basta, un’integrazione di vitamina D può essere quello di cui hai bisogno. Questo è proprio il momento giusto per iniziare, in modo da proteggere la tua salute durante la stagione fredda ed evitare di arrivare a marzo con le scorte esaurite.

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