STRAPPO MUSCOLARE, COSA FARE?

Chi fa sport lo sa benissimo: evitare danni ai muscoli è fondamentale, ma purtroppo un inconveniente di questo tipo può capitare ed è importante sapere come comportarsi.
Lo strappo muscolare è una lesione che causa la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo.
Tale lesione è generalmente causata da un’eccessiva sollecitazione ed è piuttosto frequente in ambito sportivo , soprattutto in quelle discipline, come il calcio o il basket, che prevedono movimenti intensi e il contatto tra i giocatori.

Lo strappo può avvenire virtualmente in molte aree del corpo, ma in pratica le aree più colpite sono gli arti, specie quelli inferiori, mentre più raramente avviene nella muscolatura addominale e dorsale.
In particolare negli sportivi sono frequenti strappi ai muscoli della coscia e della gamba.

Le lesioni muscolari si classificano in base alla gravità dello strappo, in relazione al numero di fibre coinvolte.
Esiste una scala di gravità composta da tre livelli:

1) DI PRIMO GRADO: in questo tipo di lesione sono danneggiate solo poche fibre muscolari. Il danno viene avvertito come un leggero fastidio che si accentua durante la contrazione e l’allungamento muscolare. Non si ha grande perdita di forza o limitazione del movimento.

2) DI SECONDO GRADO (o grave): in questo caso viene coinvolto un maggior numero di fibre. Il dolore, acuto è simile ad una fitta. Viene avvertito in seguito ad una violenta contrazione muscolare e può essere aggravato da ogni tentativo di contrarre il muscolo.

3) DI TERZO GRADO (o gravissimo): si ha un alto numero di fibre coinvolte e una vera e propria lacerazione del ventre muscolare. Tale lesione si avverte al tatto come un avvallamento, il quale testimonia l’entità della rottura.
Il dolore è violentissimo e comporta una completa impotenza funzionale, tanto da impedire qualsiasi movimento dell’arto interessato.

Cosa fare in caso di strappo muscolare?

La prima cosa da fare è sospendere immediatamente l’attività che si sta svolgendo ed immobilizzare la zona colpita. Nei casi più gravi tale sospensione è obbligata, mentre in quelli più lievi il soggetto, vista la sopportabilità del dolore, è portato a continuare l’attività. 

In questo modo però aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione per cui è consigliato fermarsi il prima possibile anche se il dolore avvertito è di lieve entità.

Una volta fermi è bene mettere l’arto in una posizione di riposo.
Nell’immediato e fino a tre, quattro giorni dal trauma il caldo è controindicato. Al contrario la parte va raffreddata il più presto possibile, con una borsa del ghiaccio o del ghiaccio spray. In caso di lesioni alle fibre muscolari il freddo non soltanto riduce il dolore, ma esercita anche una forte azione costrittrice sui vasi sanguigni riducendo l’afflusso di sangue ai vasi lesionati.
Dopo 4 giorni si può alternare al ghiaccio una fonte di lieve calore per favorire la circolazione.

I tempi di recupero dopo uno strappo vanno da 10-15 giorni, fino ad un mese per lesioni di primo o di secondo grado, mentre per quelle di terzo grado, può essere necessario l’intervento chirurgico.

In ogni caso la migliore strategia è come sempre la prevenzione!
In genere, infatti, per prevenirli è sufficiente un allenamento adeguato e qualche esercizio di riscaldamento prima di cominciare.

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