INTEGRATORI MULTIVITAMINICI: SÌ O NO?

“Necessario” e “ottimale” non sono la stessa cosa

È noto da tempo che una grave carenza di vitamine porta allo sviluppo di malattie. L’esempio classico è quello dello scorbuto, patologia da carenza di vitamina C di cui soffrivano un tempo i marinai, costretti a passare molti mesi sulle navi senza poter consumare frutta e verdura fresche.

Al giorno d’oggi, nei Paesi industrializzati, malattie di questo tipo non esistono praticamente più, perché la nostra alimentazione fornisce una quantità di vitamine sufficiente ad evitarle. Ma se non abbiamo una manifestazione patologica evidente, non è ugualmente detto che assumiamo una quantità ottimale di micronutrienti. Oltre alle carenze conclamate, infatti, esistono quelle che vengono chiamate carenze marginali, o micro-carenze: non così gravi da portare a malattie acute, ma sufficienti affinché l’organismo non funzioni al suo meglio. Secondo alcuni ricercatori, nel tempo le micro-carenze possono alterare il metabolismo, influenzare negativamente il sistema immunitario e quello ormonale, indebolire le funzioni cognitive, destabilizzare l’umore, accelerare il processo di invecchiamento e favorire le patologie croniche.

Come sostiene l’OMS, salute non è semplicemente l’assenza di malattie, bensì uno stato ottimale di benessere. E allora la domanda diventa: l’alimentazione odierna permette di raggiungere le quantità ottimali di micronutrienti?

Integratori multivitaminici: perché assumerli

Beh, non è detto. Anzitutto la dieta ideale dovrebbe includere quotidianamente grandi quantità di vegetali: 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, secondo le raccomandazioni di tutte le autorità mediche nazionali e internazionali, oltre—come abbiamo visto—a cereali integrali, legumi e frutta secca. Impegnandosi è sicuramente possibile (ed auspicabile) migliorare la propria alimentazione, ma sta di fatto che solo il 5-15% degli italiani mangia la quantità raccomandata di frutta e verdura!

In secondo luogo, anche arrivando alle famose 5 porzioni, dobbiamo considerare che spesso la qualità nutrizionale di quel che mangiamo non è proprio ideale. Più un alimento viene processato, lavorato, conservato, e più il suo contenuto di vitamine si riduce. Infatti sterilizzazione, pastorizzazione, surgelamento, stoccaggio (anche in frigorifero), cottura ed esposizione alla luce sono tutti processi che inattivano parzialmente molte vitamine.

Un terzo aspetto da tenere in considerazione è che le attuali condizioni di vita, caratterizzate da alti livelli di stress e inquinamento ambientale e abitudini spesso non salutari, aumentano ulteriormente il fabbisogno di micronutrienti, di cui l’organismo ha bisogno per contrastare le conseguenze nocive di uno stile di vita non proprio perfetto. Anche molti farmaci comunemente assunti per lunghi periodi influenzano il fabbisogno di vitamine e minerali, riducendone l’assorbimento e/o aumentandone l’eliminazione: ad esempio, ma non solo, la pillola anticoncezionale e gli inibitori di pompa protonica.

Ecco allora che gli integratori multivitaminici possono rappresentare un aiuto per raggiungere i livelli ottimali di micronutrienti e mantenersi il più possibile in salute. Naturalmente, assumere un integratore multivitaminico non dev’essere una scusa per trascurare la propria alimentazione, anche perché nessuna “pillola” può sostituire la ricchezza e la complessità di sostanze nutritive che ritroviamo negli alimenti naturali. Gli integratori multivitaminici vanno considerati un sostegno in più, uno strumento ulteriore per prendersi cura di sé.