INQUINAMENTO E FERTILITÀ FEMMINILE

L’inquinamento, oltre che su quella maschile, può influire negativamente anche sulla fertilità femminile, riducendo la capacità riproduttiva delle donne.

Ebbene si, tra i nemici della fertilità femminile è da annoverare anche l’inquinamento.

E’ risaputo che le sostanze tossiche ed inquinanti che si trovano nell’aria, finiscono per essere inalate e ingerite, nella maggior parte dei casi in modo inconsapevole, e possono provocare una serie di problemi più o meno gravi per la salute dell’organismo. Da tempo si parla del legame tra inquinamento e infertilità maschile, ma sembra che anche la capacità riproduttiva delle donne di età inferiore ai 40 anni, per colpa degli agenti inquinanti presenti nell’aria, sia in pericolo.

In particolare, tossine e sostanze inquinanti sarebbero le responsabili della riduzione della riserva ovarica e, di conseguenza, della diminuzione della capacità riproduttiva.

Certo l’inquinamento non è l’unica causa. La diminuzione della riserva ovarica è da attribuire a diversi fattori, come eredità genetica, malattie cromosomiche, malattie autoimmuni, endometriosi, ecc. , rimane comunque che una buona percentuale dei casi di infertilità femminile è da attribuire a diossine, pesticidi, fumo, piombo, idrocarburi, ecc.

Pare addirittura che il tutto affondi le radici fin dai primi mesi di vita nel ventre materno: entro i primi cinque mesi il feto femmina già contiene tutta la sua riserva ovarica e, se nel grasso della madre si accumulano troppe tossine, questa riserva diminuirà e avrà una qualità inferiore.

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