CORRERE ALLUNGA LA VITA

Non è un modo di dire: è quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori dell’Institute for Health and Sport di Melbourne, Australia, passando in rassegna gli studi sinora pubblicati sull’argomento. Sono stati analizzati 6 studi condotti di recente in diverse parti del mondo (Stati Uniti, Danimarca, Regno Unito, Cina), per un totale di oltre 230.000 partecipanti, con l’obiettivo di verificare se la corsa sia associata a un minor rischio di mortalità e se ci siano differenze a seconda di quanto si corre.
I risultati?
Correre abbassa del 27% il rischio di mortalità, con un’efficacia preventiva leggermente maggiore nei confronti delle patologie cardiovascolari (rischio di mortalità dovuta a eventi cardiovascolari: -30%) rispetto al cancro (rischio di mortalità legata a tumori: -23%).
Questi straordinari risultati si ottengono già con la minore “dose” di corsa analizzata negli studi, cioè una volta (o 50 minuti) alla settimana, e con la minore velocità, cioè meno di 10 km/h. Ma il fatto più sorprendente è che i ricercatori non hanno trovato evidenze che correre di più, oppure più velocemente, apporti maggiori vantaggi.

I benefici dell’attività fisica sono ben noti e la mole di dati scientifici a sostegno è ormai enorme. La sedentarietà è, a livello mondiale, il quarto fattore di rischio di mortalità, ed è stato stimato che più di 5 milioni di decessi potrebbero essere evitati ogni anno se le persone sedentarie diventassero sufficientemente attive. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di fare almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica moderata, meglio se divisi in tranche di 30 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana: questo livello di attività fisica riduce del 30% il rischio di morte rispetto a uno stile di vita sedentario.
Ora il nuovo studio australiano suggerisce che un livello di protezione molto simile si può raggiungere con soli 50 minuti di corsa alla settimana: ottime notizie per chi non ha mai tempo di fare attività fisica! Tuttavia gli autori avvertono che correre non è un’attività adatta a tutti, e ha come risvolto negativo un aumento del rischio di infortuni.
In certi casi quindi è consigliabile accontentarsi di attività meno impegnative, come camminare.

L’articolo originale è reperibile online a questo indirizzo:
doi.org/10.1136/bjsports-2018-100493

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